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Prova di evacuazione antincendio: piano, verbale e addetti in azienda

Chiudi gli occhi e immaginati alla scrivania del tuo ufficio, o in un punto qualsiasi del tuo luogo di lavoro. Magari stai facendo la solita routine, magari con la testa stai già pianificando il prossimo weekend.
A un certo punto, però, succede qualcosa di strano. Avverti un rumore strano, alto e continuo, che non ti permette di concentrarti. Di che si tratta?
È il suono dell’allarme che segnala un’emergenza, un pericolo grave e imminente.

Perché dotarsi di un Piano di evacuazione antincendio

Si, sembra un brutto sogno, ma tutto questo potrebbe realmente accadere. Un incendio, un terremoto o altre situazioni di emergenza sul luogo di lavoro possono arrivare in qualsiasi momento, e portare a conseguenze anche gravi se non gestite con specifiche azioni.

Per questo è importante che ogni azienda, piccola o grande che sia, si doti di un Piano di evacuazione antincendio e, periodicamente, effettui una Prova di evacuazione antincendio.

Obblighi del datore di lavoro nella gestione di emergenze

Il Testo Unico che contiene le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – D.Lgs. 81/2008 – alla lettera H dell’articolo 18 riporta come obbligo per il datore di lavoro quello di “adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa”.

All’interno di un luogo di lavoro è dunque compito del Datore di Lavoro decidere come gestire le situazioni di emergenza, decidere come i suoi dipendenti dovranno comportarsi e quali azioni devono essere intraprese per garantire la sicurezza di tutte e tutti.

Addetti antincendio in azienda

Ma in che modo un Datore di lavoro può garantire la sicurezza? In primis, designando tra i lavoratori, gli addetti antincendio, gli addetti al primo soccorso e gli addetti alla gestione delle emergenze, dando loro un’adeguata formazione specifica, come previsto appunto dalla normativa vigente.

Questo obbligo di legge viene assolto, almeno in parte, con la redazione di un adeguato Piano di emergenza che sarà la guida per l’azienda su come comportarsi in una situazione di emergenza.
All’interno del documento, come previsto dal DM del 2 settembre 2021, devono infatti essere specificati:

  • comportamenti e misure necessarie da mettere in pratica in condizioni ordinarie di lavoro, per prevenire una situazione di emergenza;
  • comportamenti e misure necessarie da mettere in atto in condizioni di emergenza, oltre alle indicazioni per la gestione della sicurezza.

Come si fa una prova di evacuazione antincendio?

Tra tutte le procedure contenute nel Piano di Emergenza, ricopre un ruolo molto importante quella relativa all’evacuazione delle persone presenti. Con l’evacuazione antincendio (o relativa a qualsiasi altro tipo di calamità naturale o emergenza) garantiamo che tutte le persone presenti sul luogo di lavoro possano raggiungere autonomamente, o con l’aiuto del personale addetto, un luogo sicuro prima che gli effetti dell’emergenza determinino delle condizioni incapacitanti.

A questo punto però dovremmo chiederci: è sufficiente che il Datore di lavoro stabilisca una data procedura da attivare in date condizioni? O che si limiti a dare indicazioni in merito all’evacuazione?
Ovviamente no! È fondamentale stabilire regole e procedure che non devono rimanere su un pezzo di carta, ma devono essere condivise e illustrate con tutte le persone presenti nel luogo di lavoro.

Come vedremo più avanti, è di vitale importanza effettuare periodicamente delle prove di evacuazione, grazie alle quali possiamo valutare la reale efficacia di quanto riportato nel Piano di Emergenza. Se così non fosse, il Piano di emergenza può e deve essere modificato.

Planimetrie e uscite di emergenza

In ogni luogo di lavoro, come anche nei ristoranti o nei supermercati, esistono planimetrie che riportano il percorso di esodo in caso di pericolo. Su queste mappe, attaccate alle pareti e ben visibili, sono evidenziate le uscite di emergenza, gli estintori presenti e la cassetta di primo soccorso.

Questo è sufficiente dunque? Non ancora. Vediamo quindi quali altre procedure devono essere messe in campo per garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

I compiti del responsabile antincendio nella prova di evacuazione

Gli addetti antincendio di un’azienda – debitamente formati sui principali aspetti legati a prevenzione e gestione di incendi e comportamenti da tenere – sono figure centrali durante le esercitazioni antincendio.

A ricordarcelo ci pensa l’allegato 1 del DM 2 settembre 2021, che al punto 1.3, fa riferimento alle cosiddette prove di evacuazione, a cui tutti i lavoratori devono partecipare, e che i responsabili antincendio sono chiamati a coordinare.

Svolgere correttamente le prove di evacuazione è infatti fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori e per, come detto poc’anzi, testare l’efficacia del piano di emergenza, migliorando la risposta a situazioni critiche e riducendo il rischio di infortuni e danni.

Le simulazioni consentono ai lavoratori di familiarizzare con le procedure di emergenza, ridurre il panico in situazioni critiche e aumentare la possibilità di evacuare in sicurezza in caso di reale pericolo. Oltre a permettere ai responsabili antincendio di mettere in pratica le opportune misure acquisite durante la formazione.

Verbale prova di evacuazione antincendio

Al termine dell’esercitazione, il coordinatore dell’emergenza è infine chiamato a redigere un verbale che attesti lo svolgimento della prova di evacuazione e le modalità con cui è avvenuta.

Il documento dovrà essere firmato dal RSPP, dai membri della Squadra di Emergenza, dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e dal Datore di Lavoro.

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